L’autocoscienza nel bambino.

Bambino, l'emergere di una autocoscienza dall'Inconscio

Esiste una  autocoscienza nel bambino, nei primi mesi della sua vita?

Quali percezioni si animano nel suo profondo?

L’autocoscienza nel bambino si matura attraverso un lento e progressivo sviluppo, per comprendere il primi passi di questa evoluzione dobbiamo iniziare a sfogliare le pagine di un libro antico, per ognuno di noi vecchio quanto la nostra età, custodito con cura nelle biblioteche segrete del nostro Inconscio:

Il libro dei “Ricordi di infanzia”.

Iniziamo qui un viaggio alle origini stesse della Vita, immaginiamo di trovarci in un luogo senza confini, abitato da forze ed energie potenti e sapienti e da figure mitologiche, dove si sprigionano irresistibili pulsioni  e automatici operano gli istinti. Un mondo antico e nuovo e, benché dimenticato nell’oblio della nostra coscienza, rimane tutt’oggi celato ma presente e attivo in noi. Perché? Da lì noi proveniamo!

La nostra memoria non ha ricordi di quel periodo, il nostro Inconscio li ha portati con sé nell’abisso del suo Profondo, ciononostante quello che allora è accaduto riemerge nella nostra vita, come se salisse dalle sorgenti sotterranee della terra o provenisse dagli spazi senza confine dell’Universo. Pensiamo solo alla struggente nostalgia di un paradiso perduto, a quella potente voglia di vivere come se fossimo fatti per una vita senza fine, oppure a certi condizionamenti che ancora oggi determinano certi nostri comportamenti inconsci.

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Una seduta di Kinesiologia ordinaria

come si svolge una seduta di kinesiologia

Se non sei mai stato da un kinesiologo, ti domanderai con curiosità: come viene condotta ordinariamente una seduta di kinesiologia? Qui potrai trovare alcune risposte alle tue domande.

Il Kinesiologo professionista, per prima cosa, ti accoglie e ti ascolta con molta attenzione per capire quale motivo ti ha spinto a rivolgerti a lui. E’ importante per te dire, con chiarezza, la tua motivazione spesso legata a varie tipologie di dolori fisici e/o a varie tipologie di disagi emozionali, e con confidenza non temere di fornire ogni altra informazione per te utile per inserirla nel contesto della seduta kinesiologica.

Tu per primo devi sapere cosa vuoi ottenere per il tuo bene.

Pertanto, prova a formulare nella tua mente lo scopo della tua seduta di kinesiologia. Nel farlo, usa un linguaggio del tutto positivo e senza il classico “non”: non vorrei stare male, non soffrire di… . Piuttosto nel formulare una frase mentale, domandati:

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I compiti dell’inconscio

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Dal giorno del nostro concepimento, ogni giorno della nostra vita, senza tregua, 24 ore su 24, il nostro Inconscio svolge rigorosamente tutti quei compiti utili e necessari a mantenerci, lungo l’intero corso della nostra vita, in uno stabile equilibrio vitale e nelle condizioni favorevoli per portare a compimento la nostra missione nella vita.

Alla base di questi compiti troviamo una “legge di vita, inscritta all’interno del nostro Inconscio, alla quale egli obbedisce volentieri e con un senso di gioia e riconoscenza: garantire e regolare la vita in ogni essere vivente.

Che cosa fa l’Inconscio?

L’Inconscio sovraintende il “tutto” ordinando ogni cosa al fine di conservarci nel flusso della vita (con “vita” non intendo solo la vita materiale bensì tutto ciò che in modo attuale percepiamo essere vita in noi e fuori di noi).

Tra i vari compiti dell’Inconscio qui ne elenco quattro tra i più importanti:

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Introduzione alla Kinesiologia applicata

La Kinesiologia applicata

è una disciplina che trova la sua origina agli inizi degli anni ’70 negli Stati Uniti. La parola kinesiologia, deriva dal greco ed è composta da κίνησις=movimento e λόγος=scienza e possiamo tradurla con “studio del movimento”. La Kinesiologia è una disciplina che valuta la risposta muscolare al fine di ottenere informazioni sullo stato di equilibrio dell’individuo a livello fisico/strutturale, mentale/emotivo e biochimico nutrizionale. La risposta alla pressione esercitata su un muscolo nel corso di una seduta kinesiologica si basa sul principio della omeostasi, (dal greco ομέο-στάσις=stessa fissità), cioè su quella attitudine, negli esseri viventi, di mantenere ad un livello prefissato il valore di alcuni parametri interni ripristinando lo stato di equilibrio nel tempo attraverso dei precisi meccanismi autoregolatori, anche al variare delle condizioni esterne (nel nostro caso la pressione esercitata su un muscolo soggetto al test muscolare).

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