Il massaggio può essere un regalo che ti fai una volta ogni tanto come una coccola, ma il vero massaggio è l’arte di mantenere il corpo e lo spirito nel benessere prevenendo non solo contratture, incidenti muscolari (soprattutto per chi fa sport), ma anche per avere un corpo agile e in salute.
Il massaggio, ricevuto regolarmente elimina il peso dello stress di ogni giorno che si accumula nel nostro organismo, liberandolo.
Il consiglio: ricevere un massaggio almeno una volta al mese.
Ci sono professioni, soprattutto quelle dove il lavoro richiede movimenti ripetitivi e prolungati nel tempo, come il pizzaiolo che prepara le pizze, il dentista che con le braccia sollevate sta chino a lungo sulla bocca del paziente, il barista e il cameriere che si cimentano nello spostare in continuazione e automaticamente bottiglie, bicchieri, l’insegnante che sta con la schiena piegata sui banchi degli studenti, e tutte le professioni sedentarie o le professioni in cui si sta per ore in piedi sullo stesso posto, come il cuoco, la commessa, tutte queste professioni sono usuranti per il nostro apparato muscolare e richiedono un controllo costante per eliminare contratture che possono estendersi ad altri muscoli che sostituiscono, per fludificare quei nodi fasciali che si sono densificati irrigidendoci, per sciogliere posture scorrette che piegano in corpo deformandolo.
Da qui sciatalgie, dolori alla schiena, alle spalle, cervicalgie, ritenzione idrica e così via. Per mantenere e preservare in salute il proprio corpo, il massaggio ripetuto con regolarità rappresenta una scelta di consapevolezza di sé: volersi bene prendendosi cura del proprio corpo e spirito.
Il massaggio apporta innumerevoli benefici
Il massaggio, frizionando il corpo, lo riscalda. Questo è fondamentale sopratutto nel trattamento delle zone in squilibrio, queste risultano fredde al tatto. il massaggio promuove la circolazione del sangue e permette a queste zone in squilibrio di ricevere tutto l’apporto necessario di ossigeno e nutrienti fondamentali per la vita delle cellule e dei tessuti soprattutto se stressati da usura e fatica.
La circolazione quando è attiva promuove la purificazione dalle tossine accumulate nel corpo e rendendolo più sano e in forma, meno gonfio e più tonico.
Massaggio e stress
Molte delle problematiche muscolari sono anche strettamente collegate a emozioni negative, traumi e stress che accumuliamo nel corso delle nostre giornate.
Il massaggio ti costringe a fermarti, ad ascoltare il tuo corpo, ma soprattutto ti rilassa, mette in modo il tuo apparato endocrino producendo gli ormoni della felicità, del benessere. Ti dona quella magica sensazione di leggerezza, come se ti fossi scrollato di dosso chili di peso inutile.
Proprio per questo ti invito a educarti a questa buona abitudine di ricevere una volta al mese un massaggio, non un massaggio qualsiasi, ma uno personalizzato sul tuo bisogno psico-fisico e questo lo puoi trovare solo da un professionista esperto.
Synergy Massaggi e Kinesiologia di Jesolo è uno studio professionale dove puoi trovare il massaggio giusto per te.
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Siamo abituati ad associare i muscoli al movimento del corpo. I Muscoli, infatti, nel loro contrarsi e distendersi, ci permettono di muovere il nostro scheletro e di compiere i movimenti quotidiani, per agire, lavorare, fare sport, insomma compiere ogni azione.
Pochi invece sanno che i muscoli fanno parte di un SISTEMA DI COMUNICAZIONE tipico del corpo e possiedono un loro proprio linguaggio.
Attimo dopo attimo i recettori, presenti nei muscoli e nelle fasce che avvolgono e connettono tra loro i vari muscoli, inviano messaggi al midollo spinale e da qui al cervello. Dal cervello i messaggi in entrata (in) vengono filtrati e interpretati. Di risposta il cervello emette nuovi messaggi in uscita (out) che ritornano ai muscoli, il tutto in un guizzo di tempo. Questi messaggi possono comandare un movimento, calibrare una azione contro il peso di gravità, contrarre per difesa un muscolo bloccandolo in uno stato di lockdown, cambiare la temperatura corporea, rilasciare un ormone, trasmettere una sensazione psico-fisica e così via. Possiamo immaginare quindi i muscoli come delle “centraline telefoniche”.
Le memorie dei muscoli
I muscoli non fanno solo questo, memorizzano traumi passati, come per esempio una caduta, una botta, un incidente, ecc., e non solo, memorizzano anche lo stress, le emozioni e i pensieri pesanti (preoccupazioni) che ripetiamo e manteniamo nel tempo senza risolverli. Queste memorie non sono solo spirituali, se così vogliamo chiamarle, ma possiedono anche una forma materiale reale che cambia struttura fisica del corpo permettendo così al corpo di inviare un messaggio visibile all’esterno di noi stessi, permettendo alla persone che ci vedono e a noi stessi di interpretarlo.
I muscoli ci parlano come un libro
Per questo motivo I MUSCOLI SONO UN LIBRO APERTO che racconta la personale storia psicofisica di ogni individuo. Perché i muscoli fanno questo? Per renderci consci di quello che a livello inconscio sta accadendo dentro di noi. Come? I muscoli, quando il sistema corpo viene colpito da un fattore stressogeno e/o traumatico, si scaricano finché non il sistema corpo non rielabora e riequilibra il disagio in atto. Questo scaricarsi di un muscolo o gruppo di muscoli è chiaramente evidente al Test Muscolare Kinesiologico. È come se un muscolo o un gruppo di muscoli perdessero per qualche attimo la loro energia vitale.
Ogni giorno siamo sottoposti a provocazioni e attacchi che mettono in crisi il nostro sistema di sopravvivenza e vitale. I muscoli sono i primi organi che manifestano questi eventi stressogeni entrando in difesa. Contraendosi e scaricandosi manifestano il loro disagio accompagnandolo con sintomi, dolori, rigidità, malessere.
Il linguaggio fisico dei muscoli è sempre un linguaggio psichico
Spesso noi limitiamo i fastidi muscolari ad un problema puramente fisico. In realtà fisico e psichico sono due facce della stessa medaglia che un muscolo rappresenta. Un disagio fisico spesso è contemporaneamente espressione di un disagio interiore, un monito, un avviso, un campanellino di allarme di una battaglia in corso dentro di noi che spesso non vogliamo vedere e prendere in considerazione nel modo corretto, perché distratti da impegni, responsabilità, doveri, incombenze o che non vogliamo ascoltare per paura di qualcosa di peggiore.
Se non ascoltiamo il linguaggio dei muscoli?
Quando non ascoltiamo correttamente i messaggi muscolari per lungo tempo, i muscoli cambiano la nostra struttura corporea, facendoci recitare delle posture che mimano esteriormente la nostra condizione di disagio psico-fisico, ci mettono addosso una maschera facendoci recitare un personaggio, che ha la forma di una precisa figura fisiognomica. Lo studio della fisiognomica ci racconta tutte le varie forme che un corpo assume e recita per manifestare il trauma interiore non risolto.
Non solo, quando non ascoltiamo il linguaggio dei muscoli quello che era semplice un avvertimento si trasforma in una malattia cronica che investe via via altri muscoli e catene muscolari. Per esempio un fastidio lombare poi prende tutto il gluteo, per poi scendere lungo la coscia, il ginocchio fino ad arrivare al piede.
I muscoli sono solo un agglomerato di fibre muscolari?
Purtroppo siamo abituati a vedere i muscoli come dei pezzi di carne, perché è questo che i nostri occhi vedono. In realtà i muscoli hanno un’anima che li anima, la nostra anima, e sono in contatto con essa e ne sono espressione. I muscoli non solo muovono il nostro corpo, ma ci parlano usando un loro linguaggio: condizionano la nostra qualità di vita, il nostro umore, la nostra libertà di movimento, l’espressione stessa di noi. I muscoli, infatti ci possono rallentare, bloccare, possono cambiare la nostra postura, modificare inconsapevolmente le nostre espressioni facciali, portano il corpo a compiere movimenti automatici non sempre controllabili di stizza, fastidio, come quello di toglierci la polvere da una manica, grattarci il naso, rischiararci la voce, insomma ci comunicano in tempo reale il mistero stesso in atto di quello che siamo dentro e questo perché? Perché ascoltando i loro messaggi e prendendoci cura di loro ci prendiamo cura di noi stessi e con la nostra intelligenza e una nuova presa di consapevolezza possiamo aiutare il nostro sistema corpo nel suo compito nel mantenerci in salute, benessere e felicità.
Trattando il corpo umano ogni giorno, imparo dalla sapienza del corpo la sapienza stessa della vita.
Mi meraviglio a constatare come i meccanismi e programmi biologici che gestiscono la materia fisica del corpo umano ci insegnino i comportamenti sapienti della nostra realtà più elevata: quella “spirituale“.
Il Corpo Biologico si manitene in vita giorno dopo giorno, nonostante le disfunzioni degli apparati, le provocazioni emozionali, i fattori stressogeni ambientali, gli impedimenti nei movimenti, i blocchi energetici, i traumi fisici e psichici, le nostre sbagliate abitudini di vita poiché un lui è inscritta una potente “Legge della Natura”: MANTENERE STABILE ED IN OMEOSTASI DINAMICA OGNI SINGOLA PARTE CORPO UMANO IN ARMONIA CON TUTTI I SISTEMI CORPOREI E L’UNIVERSO.
Non si tratta solo di una legge inscritta nel corpo umano e in tutte le sue cellule. Questa Legge della Natura viene eseguita fedelmente da una sapiente “Intelligenza Innata”, anch’essa tutta protesa a proteggere e difendere la Vita.
Questa “Intelligenza Innata” sceglie per noi “IL MEGLIO POSSIBILE” per mantenerci in vita esaminando tutte le condizioni vitali fisiche e psichiche attuali che elabora in tempo reale, Essa ogni giorno elabora e risolve tutti i segnali di allarme, di sofferenza, di disturbo, di stress provenienti da tutti i diversi e distinti distretti del corpo. È un lavoro immenso, costante, infaticabile, senza pausa, portato avanti fedelmente di notte e di giorno, sempre.
A questo efficiente lavoro di mantenimento dell’ Equilibrio Dinamico Vitale partecipano miriadi di cellule altamente ricettive e sensibili ad ogni variazione, le quali trasmettono immediatamente segnali, informazioni, a volte perfino già filtrate in loco che arrivano al cervello e a tutte le sedi dove devono arrivare.
Uno dei primari compiti della “Intelligenza Innata” è di stare IN ASCOLTO di ogni segnale, senza ascolto non potrebbe operare, l’ascolto sta alla base della sua azione.
Anche per noi vale lo stesso: uno dei primari compiti di ogni persona umana è lo “stare in ascolto” del corpo e di ogni sensazione dei sensi come dolore, rigidità, tremolio, freddo, caldo, gonfiore, vuoto, insensibilità, accellerazioni del battito, irregolarità nella respirazione, nella defecazione, digestione come anche di ogni percezione psichica come senso di paura, ansia, incertezza, pericolo, stranezza, senso di vuoto, sospetto, dolore interiore spirituale etc.
Siamo sordi ogni volta che perdiano il radicamento sul nostro centro e ci spingiamo fuori di noi nell’affanosa ricerca di qualcosa della vita che possa dare una risposta al nostro disagio fisco e psichico, quando la risposta e spesso anche la soluzione sta già tutta dentro di noi.
Proviamo ad imparare dalla Intelligenza Innata interiore. Ogni piccola e sottile informazione viene ascoltata e presa in considerazione e verificata, pertanto filtrata e rielaborata in armonia col tutto.
L’Intelligenza Innata non perde troppo tempo a “ragionare”, AGISCE, senza aspettare condizioni favorevoli e di avere la situazione sotto controllo, crea lei le nuove condizioni favorevoli in tempo reale, subito, con determinazione e precisione seguendo la veridicità dei propri dettami e leggi innate interiori, così facendo si prende cura dell’organismo di cui è parte e lo ama sopra ogni cosa fedele alla sapienza propria che è quella dell’Universo, della Vita.
L’Intelligenza Innata si mantiene vigile, sempre, anche quando ha trovato la soluzione e ritrovato una stabile Omeostasi. Non si mette mai in pantofole, continua a valutare, a verificare ogni nuovo feedback perché quell’organismo, di cui è parte integrante e gestore, continui non solo a mantenersi in vita e sopravvivere, ma ad evolvere, accrescendo così nel tempo, nelle generazioni e quindi a livello genetico la propria Forza Vitale e le Memorie di Sapienza Vitale.
Noi quanto vigiliamo costantemente su noi stessi, quanto viviamo secondo Verità, fedeli in modo dinamico alle leggi profonde del nostro spirito interiore, mantenendoci in equilibrio e radicati nella realtà qui ed ora, quanto siamo impegnati sempre a favore della vita interiore e della Terra che ci è Madre? Spesso il possesso, il sentirci sopra e al centro del mondo provoca non solo il non rispetto della Vita, la ma sua stessa distruzione, trasformandoci in esseri elevati custodi della vita dell’Universo, ad essere di basso elevatura e perfino idioti senza visione.
Mi meraviglia e mi commuove verificare l’azione di SOSTEGNO che ogni Apparato del corpo umano rivolge verso gli altri apparati. Troviamo nel corpo umano, infatti, un’altra Legge della Vita: la SOLIDARIETÀ, L’AIUTO RECIPROCO. Sì, perché se un apparato è in difficoltà quello che possiede più energia e forza vitale la dona alla parte più debole e nel bisogno. Non solo, quando una parte viene posta in stato di guarigione vien liberata dai suoi compiti (pensiamo ad un muscolo contratto) e le altre se ne assumono, per quanto possibile, le funzioni (pensiamo ai muscoli sinergici). Nei casi più gravi, dove in gioco è la vita dell’intero organismo, organi e funzioni del corpo accettano di spegnersi per far concentrare tutta l’energia del corpo sugli organi vitali perché abbiamo la forza di vincere la battaglia per la vita.
La Vita è ascolto e azione di riequlibrio, solidarietà e aiuto reciproco perché È LA VITA CHE VA DIFESA E SALVAGUARDATA. Ecco il perché di questo meccanismo ed programma interiore: mantenere il tutto all’interno di una omeostasi dinamica, sinfonica. Ogni sistema, pur muovendosi con libertà e autonomia, vive in accordo e solidarietà con il tutto.
Guardiamo con amore, noi esseri umani che ci dichiariamo intelligenti ed evoluti ci facciamo la guerra, per accumulare di più per noi, incapaci di ascoltare la sapienza e le lezioni della nostra Intelligenza Innata, di quella saggia parte divina in noi che ama la vita. Ci si salva tutti assieme, non da soli.
Nonostante ogni giorno il mantenimento della omeostasi interna al corpo viene messa costantemente in crisi da fattori perturbativi di stress sia interni al corpo umano sia esterni e cioè provenienti dall’ambiente in cui viviamo, vince la vita. Di molte di queste battaglie noi non ne siamo coscienti, alle volte perché distratti, insensibili, o perché non vogliamo ascoltare. Eppure un mal di testa, una febbre, un muscolo contratto, una ritenzione idrica, l’insonnia, la stanchezza, un dolore, un organo in difficoltà, un valore ematico scorretto, una emozione pesante, l’infelicità interiore, la pesantezza e rigidità nei movimenti, etc. sono i segnali importanti di continue nuove battaglie per la vita e alle volte, anche del poco rispetto e amore verso noi stessi e la natura di cui siamo parte.
Colpisce il fatto che l’Intelligenza Innata de Corpo non cerca di ripetere a tutti i costi l’omeostasi precedente, ma trova “nuove soluzioni” nel rispetto del tutto. Per questo si parla di omeostasi DINAMICA e non statica. L’Omeostasi non è ripetitiva, non è mai scontata o attaccata al passato, ma si rinnova fedele alla vita in movimento, ai cambiamenti ambientali, si “adatta” ed “evolve” per sopravvivere e rafforzare la vita.
Tutte le nuove provocazioni e difficoltà non sono altro che uno STIMOLO POSITIVO alla vita e portano sempre ad un SALTO EVOLUTIVO, ad una nuova omeostasi che accresce il bagaglio genetico delle evoluzioni precedenti. L’Intelligenza Innata cresce di giorno in giorno di sapienza e forza, grazie alle sue battaglie, proprio come il Sistema Immunitario se rispettato e non contaminato..
Penso che tutto questo sia una grande lezione di vita!
Il dito a martello colpisce l’articolazione interfalangea prossimale delsecondo, terzo o quarto dito del piede. Spesso questo problema è presente in chi soffre di alluce valgo, perché quest’ultima condizione può indure una modificazione della naturale posizione delle dita de dell’avampiede. Normalmente un piede con alluce valgo è soggetto alla formazione di fastidiose callosità e causa una progressiva retrazione e flessione delle dita
Le cause
All’origine di questa problematica ordinariamente c’è un no coretto appoggio e movimentazione del piede al suolo e questa condizione protratta nel tempo può produrre fasciti plantari, alluce valgo e metarsalgie da sovraccarico. Altri fattori come artriti, malattie neurologiche, diabete e traumatismi possono predisporre alla formazione di deformità.
Particolare attenzione va posta sulle scarpe, non sono consigliate quelle con suola piatta o con tacchi molto alti, o con punte allungate e strette, perchë impongono al piede uno stress che va a squilibrare i muscoli coinvolti nel movimento dell’andatura. Una scarpa sbagliata e portata spesso può portare alle dita a martello.
Infine bisogna anche non sottovalutare una predisposizione congenita o ereditaria.
Tra le persone più affette troviamo quelle di sesso femminile e naturalmente quelle in età avanzata.
I calli e i duroni sono dei campanelli di allarme, perché manifestano un piede in squilibrio e spesso preannunciano la formazione delle dita a martello.
La scelta delle scarpa è importante, si consiglia che si a pianta larga e con un tacco non particolarmente alto e vistoso, ma soprattutto a casa se possibile ritorniamo a camminare a piedi scalzi o con un calzetto antisdrucciolo.
Sintomi
Chi ha uno o piu dita a martello tende a provare dolore quando cammina sia per questa condizione sia per la formazione associata di calli e ha difficoltà nel flettere le dita dei piedi. Le dita tendono a urtare le une sulle altre o accavallarsi soprattutto se il loro movimento è costretto in uno spazio limitato
Come prevenire
Laprevenzione rimane la migliore cura. Quindi via libera a:
Scarpe comode e del numero giusto;
Esercizi per rinforzare la muscolatura del piede e delle dita;
Togliersi le scarpe a casa
Come curare il dito a martello del piede
Si consiglia la visita da il proprio medico di famiglia per una visita specialistica.
Alle volte, nei casi meno gravi, anche UN MASSAGGIO SPECIALISTICO DEL PIEDE E DELL’ARTO INFERIORE può essere di conforto e produrre risultato.
Molte persone che si rivolgono a Synergy Massaggi e Kinesiologia riferiscono di un dolore acuto lungo il percorso del nervo sciatico, un dolore lombare che si riverbera lungo la gamba fino ad arrivare perfino al piede.
Alle volte si può percepire formicolio, intorpidimento, mancanza di sensibilità o di forza al piede.
In realtà il termine “sciatica” è un po’ ambiguo perché con questo termine si possono descrivere delle problematiche che possono o meno coinvolgere il nervo sciatico.
Quando la causa è il nervo sciatico si manifesta con un dolore progressivamente lungo tutto il suo percorso, dalla zona lombare, lungo la gamba fino al piede.
Una pressione sulle radici nervose del nervo sciatico.
Il nervo sciatico è composto da radici nervose, le troviamo nella zona lombare e sacrale inferiore. Le fibre di queste radici nervose si fondono fino a produrre il grande nervo sciatico. Una compromissione di queste radici nervose nella regione lombare può essere causata da una protusione o da un’ernia del disco, da tumori spinali, da speroni ossei o altre ostruzioni.
Quando queste ostruzioni esercitano una pressione fastidiosa sulle radici nervose, si avverte una sensazione di dolore localmente nella regione lombosacrale, questa poi può estendersi lungo l’intera lunghezza dell’arto inferiore.
In questo caso ci si trova davanti ad una vera sciatica, cioè una compressione delle radici nervose.
Una disfunzione sull’articolazione sacroiliaca
Questa disfunzione può essere un’altra potenziale causa della irradiazione di dolore che si percepisce lungo il percorso del nervo sciatico. In realtà qui il nervo sciatico o le sue radici corrispondenti non vengono nemmeno implicate. Ciononostante, il dolore articolare prodotto da un incorretto allineamento sacro-iliaco può essere piuttosto significativo e anche questo spesso viaggia lungo l’arto inferiore in modo simile a quello percepito a causa della compressione del nervo sciatico.
In questo caso la disfunzione dell’articolazione sacroiliaca ha solitamente cause diverse da quelle che producono la compressione del nervo sciatico. L’articolazione sacroiliaca si differenzia dalle altre articolazioni del corpo, infatti in essa non c’è una superficie liscia e congruente tra le due ossa articolari, ma piuttosto superfici ruvide e irregolari su ciascun lat. Queste sono strutturate per incastrarsi l’una con l’altra come similmente a come uniamo assieme i pezzi di un puzzle. Nel caso in cui insorgesse un disallineamento tra le due ossa, quelle creste e depressioni non si allineano più correttamente e di conseguenza possono dare vita ad una significativa irritazione delle superfici articolari. Insorge quindi un dolore all’articolazione sacroiliaca. Questo dolore lo si riferisce nella regione lombosacrale ma può estendersi anche alla gamba e venire scambiato per una infiammazione del nervo sciatico.
Una compressione del nervo sciatico nella regione glutea
Nella regione glutea si trova un muscolo chiamato piriforme. Proprio sotto questo muscolo passa ordinariamente il nervo sciatico mentre sopra passa il legamento sacrospinoso. Esistono anche delle variazioni anatomiche in cui porzioni del nervo sciatico possono anche passare sopra la parte superiore del piriforme o anche direttamente attraverso il suo centro.
La compressione del nervo causata da una contrattura del piriforme nell’area gluteale può produrre le stesse identiche sensazioni causate dalla compressione delle radici nervose che abbiamo evidenziato al primo punto. Diventa pertanto non facile la identificazione della causa primaria della compressione del nervo sciatico.
Altre cause che possono produrre gli stessi sintomi dell’infiammazione del nervo sciatico.
Il nervo sciatico può essere irritato nella regione posteriore della coscia mentre scorre tra i muscoli adiacenti. Ad esempio, se ci sono stati degli stiramenti del tendine del ginocchio immediatamente adiacenti al nervo sciatico il loro tessuto cicatriziale a volte piò sospingere il nervo sciatico a toccare il muscolo adiacente durante la fase di guarigione causandone l’infiammazione.
Il massaggio ed esercizi specifici di stretching e mobilità posturale sono consigliati, non nella fase acuta dell’infiammazione, per risolvere le cause dell’infiammazione del nervo sciatico e quindi la decompressione del nervo sciatico.
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Quante volte mi capita che un cliente a fine trattamento mi dica:
“Ma come fai? Sai scovare subito i punti dolenti, vai lì dove necessita con precisione e sicurezza, mi anticipi nel dirmi che proprio lì provo dolore e quando questo inizia ad attenuarsi!“
A dir la verità, fa sempre piacere sentire questi commenti dei clienti, di conseguenza da massaggiatore non solo bande tese, trigger point, fasce densificate diventano palpabili, ma anche la meraviglia del cliente. Sembra che le mie mani avessero qualcosa di magico.
Non c’è assolutamente nessuna magia. Solo esperienza fatta di ASCOLTO TATTILE E INTUITIVO.
L’ASCOLTO TATTILE INTUITIVO
Spesso, quando massaggio, mi stacco con la mente, fisso un punto, chiudo gli occhi per raffinare le percezioni, non per ascoltare qualcosa di fisico, inerme, statico, inanimato, ma PER PERCEPIRE CIÒ CHE ACCADE IN TEMPO REALE SOTTO LE MIE DITA SU UN CORPO VIVENTE che modifica il suo stato, la sua struttura, la sua risposta nel momento attuale in cui viene trattato.
È come se dall’altra parte ci fosse una INTELLIGENZA INNATA, un collega che sta trattando quel cliente assieme a me, perché partecipa attivamente al mio trattamento.
Al posto di parlare con la bocca, uso le dita, il pollice, l’avambraccio, le coppette, lo IASTM, il GUN, il movimento del mio corpo e ciò che comunico è come se stimolasse il corpo a operare la soluzione del problema.
IL TRATTAMENTO È UN MODO DI COMUNICARE
Non si tratta solo di un “VEDERE SENZA VEDERE”, ma di un “COMUNICARE EFFICACEMENTE” con il Sistema Nervoso, con le cellule, con i tessuti, con gli organi e ghiandole, con le fasce, con i meridiani e le energie vitali, alle volte semplicemente operando su specifici punti del corpo umano, quasi a stimolarli ad una azione benefica, verificandone la risposta.
Certo. tutto questo richiede conoscenze di anatomia e fisiologia, di medicina occidentale e orientale e molta esperienza, perché ogni persona è unica come ogni massaggio è unico.
Mantenere questo livello di ascolto in un massaggio richiede capacità meditativa, corretta respirazione, concentrazione, mente libera, confronto costante tra esperienza tattile e il progetto di trattamento intrapreso. Serve, quindi, una mente elastica e intuitiva, consapevole di quello che sta accadendo e che continuerà nelle 48 ore dopo il massaggio.
Richiede ancora energia fisica e mentale, precisione, approccio rispettoso e graduale.
Sono tutte caratteristiche di un massaggiatore professionista che non hanno prezzo, perché non si imparano ad un corso, ma dalla vita, dalla esperienza, dalla riflessione personale e tutto questo non ha prezzo. Come del resto il risultato in salute di un massaggio.
Non tutti i clienti lo capiscono. Non è solo il tempo che dedichi loro, ma la qualità e l’intensità di del trattamento fatto in ascolto reale del loro corpo.
L’UMILTÀ NEL MASSAGGIATORE
Possiamo dire che il massaggio è l’incontro di due Intelligenze, quella del Massaggiatore con le sue strategie di trattamento e quella Innata, Inconscia, interna al corpo psico-fisico del cliente. Queste due intelligenze devono dialogare costantemente tra loro, ascoltarsi reciprocamente, agire in simultanea: qui sta la vera magia del massaggio!
Conseguentemente, il massaggiatore non può essere chiuso nel proprio EGO, troppo sicuro della propria strategia di intervento. Un bravo massaggiatore sa di dover essere un “umile ascoltatore”, sempre presente a se stesso nel qui ed ora del trattamento, perché è consapevole che non sta trattando una cosa, ma un “vivente”.
Questa capacità di percezione impone al massaggiatore di non fare massaggi uno dopo l’altro, come una catena di montaggio, ma di farne meno. Rischierebbe di assuefarsi alla ripetitività di manualità ripetute e noiose e perderebbe la freschezza della novità e lo stupore di quello che il corpo del cliente racconta e dice di sé.
Impone al massaggiatore di non essere troppo certo e fissato su tutto quello che ha studiato e della sua strategia. Sa di dover dare la priorità all’ascolto reale e attuale del corpo, è a servizio e non padrone.
IL MASSAGGIO HA LA GRAZIA E L’EQUILIBRIO DEL MOVIMENTO DI UNA DANZA
L’ascolto umile determina anche il modo con cui il massaggiatore si muove sul cliente steso sul lettino.
Il massaggiatore non ha una posizione rigida, impettita come se dovesse imporre il suo potere, non usa la forza dei muscoli per esercitare le pressioni. Piuttosto piega le ginocchia, le ammorbidisce, si lascia andare alla leggerezza, alla “danza”.
Tutti i movimenti del massaggiatore sono determinati dallo spostamento del suo peso sui due piedi lungo tutto il corpo e dalla respirazione. L’espirazione alleggerisce e l’inspirazione appesantisce il corpo del massaggiatore e grazie a questa variazione di peso e danza di movimenti che il massaggiatore modula l’intensità del massaggio sui tessuti.
Non si tratta mai di forza, ma di pressioni che si ascoltano e si si confrontano dinamicamente. Il corpo del cliente, infatti, oppone una spinta contraria all’azione del massaggiatore, così che tutto sia armonia e bilanciamento. In altre parole ancora “ascolto” reciproco. L’intelligenza innata racchiusa nelle cellule e nei tessuti percepisce il movimento danzante, rispettoso ed equilibrato del massaggiatore, ed è grata, si lascia lavorare senza opporre resistenza o rifiuto.
Concludendo, spesso il successo di un trattamento non si base primariamente su quanto uno sa, ma sull’ascolto umile e sulla esperienza di percezione, sul dialogo costante tra massaggiatore e la creatura vivente massaggiata. Quindi nessuna magia!
Il rapporto tra operatore in discipline olistiche e bionaturali ed il cliente gioca un ruolo fondamentale e irrinunciabile.
Tutte e due sono dei soggetti attivi per la buona riuscita del trattamento.
Spesso il cliente che riceve il trattamento si trova in una situazione di sudditanza perché è colui che ha bisogno e si affidata totalmente nelle mani dell’operatore. L’Operatore deve vigilare su se stesso, per trasformare questa sentimento di sudditanza in partecipazione attiva e consapevole.
Il cliente, infatti, ha un ruolo irrinunciabile nel trattamento. Prima di tutto perché è una fonte preziosissima di informazioni che aiutano l’operatore a scegliere il trattamento più efficace e personalizzato, proprio come un abito cucito su misura. La sua storia, i suoi traumi fisici e psichici, l’osservazione del linguaggio del corpo, la sua fisiognomica.
Si rivela, quindi, irrinunciabile il dialogo cordiale e sincero tra operatore e cliente.
Ulteriori strumenti sono l’esecuzione di test di verifica, l’osservazione della postura, l’ascolto tattile del corpo, per esempio per trovare bande tese, zone Yin-Yang o di freddo-caldo, vuoti o pieni, l’osservazione del colorito della pelle, etc.
Il cliente non è solo un oggetto di indagine, prima di tutto è il SOGGETTO ATTIVO, SENSITIVO E VIVENTE del trattamento.
SOGGETTO ATTIVO
La “partecipazione attiva” del cliente è fondamentale. L’operatore deve sempre promuovere ed educare in modo attivo la “partecipazione consapevole” del cliente al trattamento impartito. Non tanto sulle caratteristiche tecniche del trattamento che potrebbero rivelarsi noiose e non sempre comprensibili per il cliente, quanto sull’aiutare il cliente a formulare al suo interno una CHIARA INTENZIONE, capace di rafforzare la fiducia, la visione del risultato che intende ottenere dal trattamento, come se quel risultato fosse già “ORA”. Il risultato non si deve concentrare tanto sulla soluzione del problema o del sintomo, quanto sulla qualità di vita di vita che quel problema o sintomo stanno impedendo. L’intenzione va oltre la malattia, abbraccia la vita stessa e il progetto di vita del cliente.
L’ intenzione ha la capacità di corroborare, a livello inconscio, tutto l’organismo vivente, rendendolo collaborativo al trattamento. È il modo migliore per CHIEDERE IL PERMESSO non solo al cliente che ci sta di fronte, inteso come persona cosciente e consapevole, ma anche all’INTELLIGENZA INNATA del suo corpo vivente, la quale partecipa in modo attivo, intelligente, con la sapienza stessa della evoluzione della specie al trattamento, rendendolo ancora più efficace, anche se il cliente non ne è consapevole.
SOGGETTO SENSITIVO
Il corpo del cliente è come la tastiera di un computer. Ogni cosa che l’operatore fa e perfino pensa (perché l’inconscio coglie ogni aspetto nella relazione operatore-cliente) è simile alla trascrizione di programmi, di operazioni a livello neurale, chimico, elettrico, energetico che il corpo, grazie ai suoi innumerevole SENSORI, mette in moto nel corpo modificando struttura e programmi interni. Il corpo umano, infatti, è ricco di cellule che svolgono proprio questo compito. Non solo quello di percepire cosa accade all’interno e all’esterno del corpo, ma anche di immettere tutta una serie di informazioni in uscita e in ritorno che producono precisi comportamenti fisiologici in tutti gli apparati del corpo umano. Sensitivo significa anche che il cliente sente dolore, ognuno a suo modo, lo stesso vale per la gioia o la tristezza e tutte le emozioni che sempre si accompagnano a espressioni fisico-organiche, posturali, mimiche del volto e comportamentali, anche queste non sempre consapevoli. L’operatore deve porre sempre una grande attenzione sulla sensibilità fisica, emotiva del cliente. Le cellule stesse, se non sono avvicinate con sensibilità si irritano, come quando qualcuno ci dà una improvvisa brusca spinta. Ecco perché al corpo psico-fisico delle persone bisogna sempre avvicinarsi in punta di piedi, partire da lontano per avvicinarsi sempre di più al punto di maggiore irritabilità e dolore, ecco perché i punti più irritabili vanno prima sedati e poi trattati, con pazienza e ascolto, anche quando si tratta a livello tattile.
SOGGETTO VIVENTE
Il corpo umano è infatti un soggetto ed essere vivente.
Vivente perché abitato da una mente consapevole che gli permette di vivere, agire, determinarsi in modo spontaneo o voluto in questo mondo terreno nella sua dimensione spazio-temporale tridimensionale e mantenersi così in vita e progredire nella evoluzione della vita rispondendo alle provocazioni interne e a quelle esterne dell’ambiente in cui viviamo. Questo ci permette di sopravvivere ad ogni minaccia migliorando perfino la qualità del vivere.
Vivente perché abitato da una mente inconscia, da una intelligenza molecolare che gestisce, nel qui ed ora, infinite informazioni, checks e mette in atto strategie, operazioni e comportamenti automatici capaci di difendere e mantenere la nostra sopravvivenza sia all’interno del nostro corpo sia rispondendo alle sfide dell’ambiente in cui esistiamo.
Ecco perché il cliente è il soggetto protagonista del trattamento e l’operatore solo uno “strumento provvisorio” (no dipendenza) capace di aiutare il corpo e la mente a svolgere in modo efficace, naturale il suo compito.
Ciò che ci mantiene in vita è già tutto dentro di noi a livello operativo (programmi interni) e naturalmente anche fuori di noi perché siamo essere relazionali, non solo fra esseri a noi simili, ma con tutto il creato che ci dà l’essenza della vita, cioè l’ossigeno, l’acqua, il cibo e tutti i piaceri della vita.
Siamo un tutt’uno col la madre terra e non possiamo vivere senza di lei. La NATURA e le PERSONE sono due elementi importantissimi del trattamento, assieme all’operatore.
Ecco perché anche la FAMIGLIA, gli AMICI sono elementi fondamentali del trattamento e assieme a loro il CONTATTO FISICO-EMOTIVO con la natura, la madre terra che ci riequilibra.
Di solito se un trattamento dà risultato si riconosce la bravura e alle conoscenze dell’operatore, ma chi veramente ha fatto il miracolo è stato il cliente stesso. Il suo sistema innato a livello inconsapevole e la sua chiara intenzione, la sua determinazione, la sua fede nel vedere già da ora il risultato che sarà finale, il suo impegno, la sua sofferenza come molla verso la guarigione, la sua capacità di ascoltare il suo corpo e il suo Sé interiore, il suo impegno nel praticare tutto ciò che si rivela utile, necessario alla guarigione (ginnastica attiva-passiva, cambiamento delle abitudini e dei comportamenti, alimentazione, miglioramento delle relazioni, contatto con la natura, lavoro sulle proprie emozioni, traumi, meccanismi inconsci…) a livello consapevole.
Cosa aggiungeresti a quanto fin qui detto? Qual’ è la tua esperienza. Condividi quanto qui ho espresso?
Lo stress è veramente una sfida per gli operatori del benessere. Lo stress va preso in seria considerazione, soprattutto dopo l’energenza COVID 19, perché siamo chiamati a prenderci a cuore il benessere integrale dei nostri clienti. Educhiamo le persone a prendere consapevolezza dello stress offrendo loro delle soluzioni su come combatterlo.
Lo stress è una vera malattia? Certo, perché può causare seri danni alla nostra salute e alla dignità della nostra vita.
Può aumentare la glicemia, esiste infatti un legame tra stress e glicemia nelle persone affette da diabete di tipo 2, lo dice uno studio dei ricercatori di Ohio State University[1].
Può aumentare “in modo significativo” il rischio di eventi cardiovascolari (infarti e insufficienza cardiovascolare in persone con malattia coronarica stabile[2].
Studi sui topi evidenziano come lo stress possa contribuire alla crescita e diffusione del cancro.[3]
Ma anche le persone prive di patologie croniche, se soggette a fattori di stress ripetitivo e perdurante nel tempo, cioè se vivono in modo ripetitivo la stessa situazione di stress per giorni, settimane, mesi rischiano: colesterolo alto, pressione alta, angina, aumento del peso, insonnia, osteoporosi, depressione, mancanza di memoria, stanchezza fisica e mentale, eccesso e assenza di fame… l’elenco andrebbe ad allungarsi di molto.
STRESS E ORMONI
Lo Stress mette in moto degli ormoni, a livello endocrino, capaci di sregolare i vari equilibri corporei. In più intervengono le nostre reazioni inconsce e automatiche di reazione allo stress, quali l’eccesso di cibo, fumo, alcol e perfino droghe e altri comportamenti di dipendenza.
Per un operatore olistico è importante un dialogo sereno, utile e rispettoso, modulato da ascolto, dolcezza, pazienza con i propri clienti per misurare, verificare attraverso i segnali esterni fisici, il linguaggio del corpo conscio ed inconscio, il livello di stress dei propri clienti. È un atto dovuto, se ci prendiamo veramente a cuore il loro “benessere” integrale, olistico.
Per questo è importante mettere in guardia, educare e motivare i nostri clienti a prendere sul serio i fattori stressogeni che colpiscono la loro vita, in particolare dal pericolo dello stress prolungato nel tempo, a prendersi cura di loro, con sano egoismo, mettendo se stesso al giusto posto nello loro vita, a elaborare strategie basate sulle consapevolezza.
Spesso un mal di schiena non è solo un dolore fisico-muscolare, ma è frutto anche della somatizzazione di eventi stressogeni. Questi possono essere di vario tipo, come quello di prendersi responsabilità che non ci appartengono, o di sentirsi indispensabili, insostituibili, o di dover affrontare sistuazione non volute che cambiano radicalmente il nostro stile di vita e così via. Recuperare armonia, equilibrio, centratura, liberandosi dalla sopraffazione degli eventi, acquisendo uno stile di vita e una alimentazione sana, prendendo la giusta distanza da persone e problemi, respirando con calma e correttamente, recuperando energie attraverso riposo, integratori, vita all’aria aperta o in natura, scaricando la pressione accumulata tramite il movimento fisico e il dialogo.
Stress e dolore fisico localizzato in una parte specifica del corpo, sono spesso collegati e rivelano uno squilibrio nel corpo. Esso spesso va letto come una espressione visibile dello stress invisibile, interiore, quasi come un grido di aiuto.
Molte clienti del mio studio lamentano che il loro livello di stress è aumentato dopo la pandemia di COVID 19, questo viene confermato anche da uno studio americano secondo il quale a causa del covid 4 adulti su 10 sono stressati [4].
Oltre allo stress causato dal covid si aggiungonoaltri fattori quali: problemi di denaro, problemi di responsabilità familiari, relazionali, di salute personale e ora anche guerra in Ucraina con gli effetti sull’inflazione ed energia e la conseguente preoccupazione sui pagamenti di bollette e la stabilità delle aziende.
Purtroppo queste cause di stress non sono di facile soluzione nel breve termine e quindi rischiano di creare STRESS CRONICO.
Massaggiatori, Kinesiologi e Operatori Olistici hanno, in questo tempo, una grande sfida da compiere.
Per questo è importante documentarsi su che cos’è lo Stress, come si manifesta nel corpo, quali sono i suoi segnali, e in che modo ognuno di noi può portare il suo contributo per aiutare i nostri clienti ad abbassare il livello di stress e migliorare la loro qualità di vita.
CHE COS’È LO STRESS
Lo stress viene percepito dal corpo ogni volta che esso si trova ad affrontare una sfida o una minaccia, un evento che richiede dispendio di energia fisica e mentale.
Tutti i giorni il nostro corpo affronta queste dinamiche stressogene provenienti dall’ambiente di vita e anche dal nostro interno (pensieri negativi, preoccupazioni, ansie, malattia…). Questi fattori stressogeni tendono a turbarne l’equilibrio dinamico (omeostasi), questo cambiamento produce una serie di attivazioni comportamentali e fisiologiche automatiche che hanno lo scopo di ripristinare un nuovo stato di equilibrio dinamico, ma che spesso va a scapito di muscoli, organi, ghiandole e apparati, se lo stato di stress viene mantenuto nel tempo, come se la causa scatenante diventasse un elemento accettato dall’organismo, anche se lo sta progressivamente debilitando.
Per superare lo Stress il nostro corpo attiva le sue risorse attraverso la risposta automatica e primitiva “combatti” o “fuggi”. Non c’è scampo, o si affronta il problema, combattendo la sfida, la minaccia, oppure si fugge mettendosi in salvo o cercando di scansare la causa di stress perché non ci colpisca, mentre stiamo fuggendo.
La prima e sana risposta del corpo allo stress viene prodotta dal sistema nervoso simpatico, il quale attiva la produzione di catecolamine, cioè di ormoni come l’“ADRENALINA e NORADRENALINA” che fornismo al nostro corpo energia e motivazione per affrontare e risolvere, nel breve termine, il fattore stressogeno. Questo fattore stressogeno risulta perfino benefico per il nostro corpo perché lo mantiene vigile, reattivo, non adagiato nell’abitudine, se viene risolto nel breve termine.
Successivamente entra in funzione un’altro ormone, il “CORTISOLO”, che ci serve per aiutarci a imparare dall’esperienza stressogena e a prepararci ad affrontarla. Questo accade quando dobbiamo affrontare un esame, o trovare i soldi per pagare le tasse, affrontare un viaggio… qui abbiamo la possibilità di “pianificare in tempo” per non trovarci impreparati, anche questo stress è positivo perché ci educa a pianificare il futuro.
Ma non sempre tutto va così liscio. Sopraggiungono, infatti, paura e ansia perché, invece di misurarci con noi stessi, ci misuriamo con gli stereotipi della società, con i dettami della educazione ricevuta, con sensi di colpa, con le pretese degli altri etc questo ci porta ad aumentare il numero di pensieri, ragionamenti e stati d’animo. Il nostro stesso corpo a livello fisico è teso e un continuo campanello di allarme. Stiamo aumentando e alimentando inconsciamente il peso e la tensione stressogeno. Se non riusciamo a prendere consapevolezza dei nostri comportamenti e la giusta distanza dai fattori stressogeni per risolverli, le nostre scelte di vita e comportamenti ne verranno profondamente condizionati e perfino motivati, difesi quando proprio loro andrebbero cambiati.
L’essere umano non è in grado di mantenere a lungo emozioni come la paura e ansia, e nemmeno in continuo stato di vigilanza. Questo lo può fare per pochi minuti, forse per ore, ma non per giorni, settimane, mesi…
A queto punto lo Stress diventa distruttivo per il corpo e la psiche, i quali se ne assumono il peso disperdendo energie vitali. Si entra in uno stato di sopravvivenza, ma sopravvivere non è vivere. È come se ci si sentisse sempre sotto minaccia.
Di conseguenza i vari sistemi del corpo umano, nel tentativo di mantenerci in vita, accolgono solidali ed in aiuto reciproco, la tensione procurata dallo stress ripartendosela, un meccanismo inconscio che avviene sempre a livello organico quando una sua parte entra in deficit o al contrario in iper energia (vedi la dottrina dei 5 elementi della MTC).
I Kinesiologi lo sanno bene: un fattore stressogeno è in grado di scaricare immediatamente. un muscolo, evento che viene evidenziato in modo evidente dal Test Kinesiologico Muscolare.
STRESS E APPARATI
C’è un collegamento innato, istantaneo tra stress e SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO. Semplicemente perché i muscoli sono i primi a dover rispondere al comando “combatti” o “fuggi”. I Muscoli tendono ad irrigidirsi, ad assumere lo stato di tensione e le fasce a causa dello squlilbrio energetico a densificarsi, Di conseguenza le persone iniziano a provare rigidità, oppressione, dolori muscolari e articolari, difficoltà nel movimento, dolori al collo, alla schiena e così via. Massaggiatori avete molto da fare, ma non lavorate solo su muscoli e fasce, anche lo stato di stress del cliente va preso in considerazione, parlatene, affrontate l’argomento con delicatezza e pazienza.
Ma anche il SISTEMA CARDIOVASCOLARE entra in crisi, cresce la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna. Questo perché il cuore deve portare sufficiente sangue e nutrienti a muscoli, organi e a tutto l’organismo, proprio perché impegnati a superare gli squilibri attivati dallo stress prolungato al fine di restare vigili e reattivi.
Così il SISTEMA RESPIRATORIO. Col cuore aumenta anche la frequenza respiratoria, per far fronte alla maggior erichiesta di ossigeno da legare ai globuli del sangue e soddisfare il surplus di richiesta di energia dei vari apparati.
Anche il SISTEMA GASTROINTESTINALE non funziona regolarmente poiché viene data priorità alle parti che richiedono un bisogno immediato.
Sotto stress, lo abbiamo detto, non c’è tempo per fermarsi abbiamo bisogno di lottare e di fuggire. Questo bisogno di non stare fermi lo troviamo anche nelle nostre reazioni istintive: lavoriamo di più, siamo sempre di corsa e non ci prendiamo mai una pausa, come si ci fosse un pericolo incombente… ma da chi o che cosa stiamo scappando? Dallo Stress.
Lo stress sulla digestione può causare, una masticazione pressoché assente, ingoiamo il cibo e di fretta (sempre questa fretta perché?), soffriamo di stitichezza o al contrario di diarrea. Non c’è tempo per mangiare e l’appetito viene meno oppure mi si crea una mancanza, un vuoto da riempire e l’appetito cresce a dismisura. L’adrenalina, infatti, diminuisce l’appetito (quando sei felice e appagato non senti lo stimolo della fame), mentre il cortisolo accresce l’appetito (depressione, vuoto).
Infine Il SISTEMA RIPRODUTTIVO ha difficoltà a riprodursi. L’ho notato direttamente in due donne, miei clienti, che non riuscivano ad avere figli. Una volta sistemato il fattore stressogeno personale, si sono scoperte incinte e hanno tutte e due dato alla luce due bambini stupendi. Si perché un corpo stressato non vede la riproduzione come una cosa essenziale o prioritaria.
Per gli uomini può interferire con la funzione erettile e la produzione dello sperma, mentre nella donna sulla regolarità delle mestruazioni, per non parlare poi del desiderio sessuale.
ALCUNI CONSIGLI
Noi abbiamo degli strumenti incredibili per aiutare le persone ad affrontare lo stress.
Si pensi ad una sessione di Kinesiologia dove affrontare le emozioni, le cause stressogene, le paure, i programmi inconsci e portare la persona a prendere in mano la propria vita in modo saggio ed equilibrato.
Per non parlare poi del massaggio, della sua capacità di rilassare, decontratturante, distendere, smuovere le emozioni, di fermare la “fuga” e il combattimento” su un lettino facendo rinascere nel corpo quella magnifica sensazione di benessere e leggerezza, senza contare tutti gli effetti benefici che a cascata raggiungono i vari apparati del corpo umano, causando una benefica reazione di benessere psico-fisico.
Quando un cliente è depresso, aiutamolo con il massaggio con qualche manovra e frizione energica, veloce, attivante. Lavoriamo sugli stagni di energia per farla fluire. Il movimento del massaggio va sempre in direzione del cuore e mai in senso contrario.
Impariamo a utilizzare strumenti quali l’Aromaterapia e il potere della Musica per distendere i nostri clienti.
Prendiamoci cura della loro respirazione, educhiamoli a respirare bene ed in modo naturale.
Valorizziamo la meditazione, il silenzio, l’ascolto, la calma, la giusta distanza da cose, persone e perfino da noi stessi.
Un’altro elemento da valutare è l’uso del CALORE nel massaggio, per riscaldare le zone Yin, cioè quelle fredde al tatto, perché il calore richiama afflusso di sangue ed è in grado di stimolare una risposta distensiva nei muscoli tesi e contratti. Oggi esistono vari studi sull’effetto del calore sui muscoli[5]. Non solo il calore fisico, ma il “calore umano” ha potere di distendere, usiamolo.
DAL CORPO ALLA MENTE
Lavorando sul corpo possiamo aiutare la mente. Il principio è: “dalla terra allo spirito!”.
Ogni cambiamento, salto, volo parte sempre dalla terra. Per esempio attraverso il massaggio intervenendo sul corpo possiamo stimolare il SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO portandolo al rilassamento e indirettamente ridurre la produzione del cortisolo.
Solo distrarre un cliente dalla attenzione inconscia e conscia sullo stress è grande cosa, come a interrompere un programma attivo. Certo questo è il minimo, ma possiamo fare molto di più.
ACCORTEZZE PER L’OPERATORE
Attrezziamo il nostro studio ad essere zona free-stress.
Ambiente sereno, poche distrazioni, ordine, pulizia, colori rilassanti delle pareti.
Noi per primi rilassati, sorridenti, accoglienti, capaci di ascolto e, se graditi, doniamo qualche suggerimento evolutivo, senza fare gli psicologi che non ci compete. La nostra dizione sia lenta e chiara.
Il lettino può essere riscaldato, le lenzuola morbide al tatto, possono essere in microfibra, porre un materassino in memory foam.
Oli essenziali testati sul cliente, con una fragranza appena percettibile.
Prestiamo attenzione al confort del cliente.
Coprire il cliente da un senso di protezione.
Quanti altri suggerimenti…
Ho lanciato un sasso nello stagno, quali altri consigli potresti dare a questo gruppo, quali riflessioni?
A presto
Pierluigi
[1] Centro Medico Wexner dell’Ohio State University, “Lo studio collega l’ormone dello stress con l’aumento della glicemia nel diabete di tipo 2”, Science Daily. Luglio 2020.
[2] Vaccarino, Viola, Zakaria Almuwaqqat, George Hwan Ki, e al. “Association of Mental Stress Induced Myocardial Ischemia With Cardiovascular Events in Patients With Coronoary Heart Disease” JAMA. Novembre 2021.
[3] “Study suggest a Link between Stress and Cancer Coming Back”. National Cancer Institute. Gennaio 2021.
[4] “Stress in America 2021”. American Psychological Association. Ottobre 2021.
[5] Petrofsky, Jerrold Michael Laymon, Hanuel Lee. “Local heating of trigger points reduces neck and plantar fascia pain”. Journal of Back and Musculoskelet Rehabilitation, 2020.
Non ti capita mai di restare come bloccato nell’analisi delle cose e di non agire, aspettando il tempo di avere idee più chiare e muoverti in tutta sicurezza?
Fin da piccoli ci hanno insegnato ed educato a pensare, ragionare, riflettere, valutare, progettare. Queste sono tutte operazioni della nostra mente logico-razionale importantissime e necessarie.
Ma domandiamoci: in base a che cosa pensiamo, ragioniamo, riflettiamo, progettiamo?
Alla base dei nostri ragionamenti c’è una precisa visione del mondo, una costruzione morale e di valori, ci sono le nostre conoscenze acquisite. abbiamo tutto quello che fino ad oggi abbiamo acquisito, imparato, sentito, vissuto, ma ci manca tutto quello che ancora non abbiamo elaborato. quindi i nostri pensieri si basano su dati per noi certi ma sempre limitati, eppure li consideriamo come assoluti.
Agire con la mente logico-razionale ci porta ad agire nei limit del conosciuto, della cultura imperante nella nostra società, del pensiero comune, dell’acquisito nel corso della nostra esperienza terrena (educazione ricevuta, libri letti, insegnamenti morali, dettami genitoriali o di chi riveste un ruolo di esperto o tecnico nella società, perché dicono di sapere più di te, social, pubblicità, informazioni ripetitive etc…).
Ma alla fine chi decide per la propria vita sei tu solo, chi paga le conseguenze delle scelte sei solo tu e le paghi a prezzo della tu vita. Certo, ti puoi fidare ma anche no. Non demandare mai a nessuno le scelte della tua vita, prendile tu nell’ascolto di te stesso e della verità che alberga dentro di te.
A proposito di esperienza terrena, quando siamo stati toccati da un trauma, da una ferita, da una esperienza poco piacevole ci viene difficile muoverci in quella direzione finché non abbiamo risolto quel blocco. ce ne accorgiamo quando non riusciamo a muoverci spontaneamente in direzioni per altri semplici e spontanee, è un problema e un limite solo nostro personale. Qui la mente razionale ci può venire utile nel ricercare il trauma, nell’imparare dagli sbagli, nel vigilare su noi stessi perché aumenta la nostra consapevolezza, ma i traumi abitano nell’inconscio ed è lì che dobbiamo andarli a rielaborare.
Alle volte il pensiero ci fa fare i suoi voli pindarici e cos¡ ci troviamo a costruire castelli in aria. perfino ci convinciamo tanto di una cosa che spingiamo la realtà ad essere secondo il nostro pensiero, ingannando noi stessi e gli altri, perché anche la mente logico-razionale ci può ingannare.
Analizzare le cose ci porta giustamente a diventare sempre più selettivi, ma di contro ci porta anche a diventare a priori chiusi a tutto quello che riteniamo per noi inutile, sbagliato, superfluo, non interessante, non secondo il nostro personale modo di vedere. Dimentichiamo troppo facilmente che noi “siamo molto di più” di quello che pensiamo di essere e che la realtà è assai più complessa delle nostre semplificazioni.
Tanto più diventiamo certi dei nostri pensieri, visioni, delle nostre ideologie, tanto più ci chiudiamo in gruppi, associazioni, partiti che la pensano come noi tanto più ci trasformiamo in agguerriti esseri contro altri esseri a noi simili solo perché non la pensano come noi o non si comportano come noi, o abbracciano una altra cultura o incredibilmente hanno la pelle diversa dalla nostra. Spesso non sopportiamo chi mette in discussione le nostre certezze o i nostri assiomi, la nostra cultura: se fossero messe in discussione cadrebbe tutto il nostro castello di carta e non ce lo possiamo permettere. Ma metterci in discussione su quello che realmente ci limita o sulle ansie, tristezze, insoddisfazioni, paure, rabbia che sentiamo dentro è la via maestra verso l’evoluzione personale.
Perché quando ci imbattiamo in un problema analizziamo?
Perché vogliamo capire, dare un senso alle cose, togliere ciò che non funziona e migliorare quello che già produce un risultato, ma soprattutto perché la nostra mente logico-razionale ha bisogno di possedere la realtà, di averne il controllo, e noi percepiamo la soddisfazione di essere in grado di modificare la realtà a nostro piacimento e utilità. Avere il controllo della realtà ci fa vincere la paura dell’ignoto, delle brutte sorprese, ci fa sentire più sicuri e certi del da farsi prima di passare all’azione.
Però non dobbiamo dimenticarci che il ragionamento è limitato dalle conoscenze in nostro possesso, la nostra visione della realtà, dall’educazione ricevuta, dalla cultura dell’ambiente in cui viviamo, dalle informazioni che ci vengono propinate come vere e ripetute in continuazione, dalle autorità preposte che certificano la verità, oggi sembra perfino senza più il bisogno della verifica oggettiva in confronto leale con visioni diverse.
Accanto al ragionamento esiste un’altra facoltà che ci appartiene e non dipende dalla mente logico-razionale, di questo vi voglio parlare oggi, si tratta dell’intuizione.
Che cos’è una intuizione?
La conoscenza immediata di qualcosa senza l’uso consapevole del ragionamento.
È sempre accompagnata da sentimenti e sensazioni inspiegabili che ci certificano dall’interno che quella cosa è vera anche quando non ne hai prove, o perfino è in lotta con la tua mente logica e ordinatrice.
È come si avessi una percezione diretta, illuminata della realtà.
Anche la parte implicata del corpo cambia, passiamo dalla mente alla pancia.
L’intuizione è una apprensione immediata, diretta, spontanea e si muove con autonomia tralasciando ogni processo argomentativo.
Ci siamo improvvisamente spostati dalla mente logico-razionale alla mente inconscia.
Sì perché l’intuizione ci proviene dall’inconscio e segue le regole della mente inconscia che sono diverse da quelle della mente conscia o logico-razionale.
L’intuizione è:
• Una visione acuta e rapida
• Sapere senza sapere come lo sai.
Possiamo chiamarla anche: “ispirazione”, “rivelazione”, “percezione extrasensoriale”, “esperienza mistica” e così via.
Accanto alla “scienza” che è prodotta dal ragionamento, dalla verifica della causa-effetto, dalla coerenza delle affermazioni, ma abbiamo anche la “intuizione” che è prodotta dal corpo connesso, dai sentire interiore.
Sono due forme di sapere diverse e complementari. Però non ci sarebbe scienza senza intuizione.
Oggi il computer, internet è entrato di prepotenza nella nostra vita, e si è insidiato nella nostra mente, fino a cambiare i suoi processi di pensiero e gli stili di vita, spesso ingannandoci su quello che è la vita reale.
Qual è il limite di un computer, avere un numero di file e poter utilizzare solo quei file per le sue operazioni. Tutti i risultati per quanto brillanti sono il frutto dell’elaborazione di quei file, questo è vero anche per le intelligenze artificiali, studiate e programmate sui processi logico-matematici a imitazione della nostra mente logico-razionale, perché anche la mente logico-razionale funziona così, se non avesse come alleata anche l’intuizione.
Al contrario l’intuizione non è legata ad un numero di file predeterminati e limitati nel numero.
Proprio per questo rompe gli schemi, vede quello che i nostri occhi non vedono, supera i confini del pensiero acquisito aprendo nuovi orizzonti, passa dal ragionamento matematico e logico, alla genialità a volte contradicendo quello che fino ad oggi si è affermato.
È per intuizione che scopriamo le cose, che superiamo e mettiamo in crisi quello che ci sembra incrollabile e scientifico, mentre con la scienza formuliamo teoremi, formule, chiudiamo in schemi ordinati e accettabili una realtà che non può essere contenuta e definita, perché la realtà non è pensiero ma vita in movimento e trasformazione. Albert Einstein ha detto: “Non mi sono mai imbattuto in nessuna delle mie scoperte attraverso il processo del pensiero razionale”.
L’intuizione è collegata con il linguaggio del corpo, prima di tutto con le emozioni.
Non solo è legata col linguaggio della salute. e delle malattie, dei sogni, delle visioni e delle voci interiori, delle sensazioni corporee.
Perché a scuola i nostri bambini non vengono educati alla consapevolezza del corpo? Alla meditazione, all’arte creativa? All’ascolto e alla pratica delle intuizioni? Perché non educare a tutto questo assieme alla matematica, alla formulazione di pensieri coerenti e logici?
Quali sono i vantaggi di una migliore “consapevolezza intuitiva”
1.Una migliore capacità di comunicare.
Quando impariamo a usare il nostro intuito diventiamo positivi, abbiamo una maggiore comprensione delle motivazioni, pensieri e sentimenti degli altri. Questo ci permette di diventare di più tolleranti, umili e amorevole chi non la pensa come noi. Perché l’intuizione è un dono e non un possesso.
2. Una migliora capacità creativa
Le intuizioni intuitive ci motivano ad avvicinarci alla fonte della creatività, perché ci avvicina alla
nostra stessa scintilla ed espressione creativa, che è l’essenza del nostro vero Sé.
3. Una maggiore capacità nel guarire noi stessi e gli altri
Mentre ci sintonizziamo con la parte più intima di noi stessi, essa ci rivela il senso dei nostri traumi, della nostra mancata felicità, e ci rimette nella careggiata per realizzare il nostro reale progetto di vita, nello stesso tempo ci sentiamo motivati ad aiutare l’umanità, perché noi per primi abbiamo lavorato su noi stessi, ben conosciamo la nostra natura in evoluzione, così la stessa forza curativa della intuizione in noi ci può permettere di operare attraverso di noi a favore degli altri.
La potenza dell’essere umano consiste nell’unire il pensiero ed emozione, il pensiero va caricato di emozione e trasformato in intenzione chiara e luminosa: l’umanità inizierebbe a correre verso il vero progresso che non è quello tecnologico, ma il progresso nell’umanità, in quello che ci differenzia da tutti gli esseri della terra e ci troveremo a salvare la terra.
Sette consigli per migliorare il tuo intuito
1. Poniti una domanda e lasciala riecheggiare dentro di te, senza cercare immediatamente una risposta.
Il tuo sistema sarà attirato da quella tua domanda interiore e prima o poi il tuo Sé o Maestro interiore o Anima inizierà a inviarti delle intuizioni.
2. Tieni un diario o un quaderno dove ti annoti le tue intuizioni, le cose successe che non ti aspettavi, le tue sensazioni interiori, i tuoi sogni nel dormi e veglia, le tue voci sussurrate dalla pancia, dal cuore. Un diario o un quaderno dove annoti la evoluzione della tua vita, le tue scelte, i passi fatti, le azioni compiute, gli eventi rivelativi che ti sono accaduti.
Scrivi su di esso cosa è intuitivamente essenziale, importante per te e la tua felicità, il significato degli eventi della tua vita, soprattutto quelli imprevisti, regalati, non causati dalla tua volontà.
3. Ascolta la preoccupazione, la mancanza, il vuoto da riempire che vengono rivelati dai sogni, dalla meditazione, alla quale la tua mente conscia non presta attenzione, queste ci rivelano i cammino verso la nostra liberazione e felicità.
4. Osserva la sincronicità degli eventi, come segni di un blocco o al contrario di essere nel flusso e impara a correlare la realtà esterna con la realtà interiore. Imparerai così a diventare uno col mondo, a essere armonia e fluidità tra te e il mondo che ti circonda, dissolvendone i confini o meglio allargando i confini di te stesso/a.
5. Smetti di controllare le cose, di cercare sicurezza, dalla certezza di raggiungere le cose tramite impegno e sacrificio e programmazione, che tutto dipenda dalla tua forza di volontà, dai tuoi progetti. Prova a sperimentarti dove la mente non ha controllo, mettiti in gioco, osa, buttati dove perdi la cognizione del tempo e domandati cosa ti viene in mente subito dopo.
6. Scegliti delle persone sagge a cui chiedere loro i primi pensieri e le loro impressioni viscerali, attenzione, non i loro ragionamenti. Le loro risposte aiutano la tua interpretazione per una risposta più completa.
7. Chiedi aiuto ai tuoi spiriti guida, poni domande chiare, attorno a te esiste tanta sapienza, ascolta, respira, prova a percepire cosa senti subito dopo.
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Il corpo ci educa alla consapevolezza e ci indica l’approccio corretto con esso. È quello che ogni giorno imparo nella mia attività di massaggiatore e kinesiologo.
Se prendiamo in considerazione un singolo muscolo o un gruppo di muscoli (agonisti, antagonisti e sinergici) o anche tutto l’apparato muscolare-scheletrico nel suo insieme, notiamo che il tutto come ogni sua singola parte è sotto la costante e attenta vigilanza e influenza dell’apparato neurale.
In ogni attimo presente una marea infinita di informazioni neurologiche in entrata e in uscita attraversano tutto il nostro corpo monitorandolo, per mantenerlo in vitalità, in efficienza e salute.
Questo significa che ogni muscolo e tutti i muscoli non vivono di vita indipendente, ma sono soggetti viventi che rispondono immediatamente a tutto un complesso sistema di informazioni neurali ed emozionali, sono elementi integrati con tutti gli apparati del corpo umano e profondamente sensibili a tutto quello che accade dentro di noi e nell’ambiente esterno.
Ogni muscolo è come la creta nelle mani di un saggio vasaio, il quale da una forma al muscolo plasmando il nostro corpo. Il Vasaio è la nostra Intelligenza Innata che nella dimensione inconscia dà forma e sostanza, forza e debolezza, struttura ad ogni muscolo relazionandoli tra loro. Ecco che postura, la stessa fisiognomica del volto altro non sono che espressione di moti dell’anima, di traumi passati, di pensieri ed emozioni, di stress non risolti e mantenuti attivi, della non gioia del vivere.
Detto in parole semplici non possiamo considerare un muscolo a sé e isolarlo da tutto il resto.
Questo approccio all’apparato muscolare ci insegna che non possiamo considerare un muscolo secondo la dimanica propria della mente logica razionale che tende a focalizzarsi per concentrazione su un punto specifico. ma al contrario dal singolo muscolo aprirci ad una visione di insieme piú ampia e più veritiera delle condizioni di vita e benessere di una persona.
Per tanto tempo il trattamento si è concentrato troppo sul sintomo , ma per come funziona il nostro corpo dovremmo ogni volta imparare ad “andare oltre” il punto specifico o il sintomo locale e aprire la mente alla considerazione del tutto “in” ed “extra” alla persona, cioè a quello che sta accadendo a più livelli dentro di lei a livello fisico, psichico, spirituale e all’esterno di lei, enll’ambiente dove vive. Appare chiaro che un muscolo contratto non è solo un ammasso di fibre muscolari accorciate e in difesa, è mollto più… impariamo ad andare “oltre” e prendere nuova consapevolezza.
Il dolore riferito su una zona del corpo, una diminuita capacità motoria, la contrattura di un muscolo o semplicemente il suo passare, usando un linguaggio kinesiologico, da una normale condizione di muscolo indicatore carico (on) al Test Muscolare ad una condizione di muscolo indicatore scarico (off), (in altre parole quando un muscolo specifico è soggetto ad un fattore stressogeno, questo non è più in grado di mantenere volontariamente una posizione di stabilità omeostatica), tutto questo ci fornisce informazioni su vari fattori stressogeni in atto a più livelli di quella persona, a squlibri in atto derivanti da cause fisiche, eccaniche, strutturali, ma anche da cause psichiche, emozionali, spirituali, ambientali, presenti e passate.
Per esempio prendiamo in considerazione il quadricipite femorale. Sotto l’aspetto anatomico è un ammasso di fibre muscolari contrattili. In realtà è molto di più: è un fondamentale “elemento vivente” collegato ad altri muscoli del bio-computer umano. Le sue fibre si allungano, si accorciano, si contraggono, si riscaldano o si raffreddano, mantengono una posizione muscolare carica o scarica grazie alla costante elaborazione di infiniti dati e check eseguiti dalle cellule predisposte a questa funzione e alla fascia che lo avvolge e lo connette con tutto il corpo in ogni sua parte. Ecco che il quadricipite femorale, il suo comportamento in risposta agli input che gli vengono comunicati diventa una forma di linguaggio capace di comunicare informazioni non solo sul suo stato fisico di quadricipite femorale, ma ci comunca informazioni sullo stato di benessere-stress (“in” ed “extra“) di quella persona in quel momento a diversi livelli, non solo quello fisico, ma anche quello psichico, spirituale e ambientale.
Seguendo il teorema del il triangolo di Gooheart, per la Kinesiologia, uno squilibrio del quadricipite femorale corrisponde contemporaneamente ad uno squlilibrio dell’Intestino Tenue inteso come organo digestivo e ad uno squlibrio energetico del meridiano ad esso associato in questo caso il meridiano dell’Intestiono Tenue. Il suo riequilibrio è energetico secondo la sapienza della medicina cinese e il test va “oltre”, sfidando aspetti di alimentazione, aspetti emozionali, stili di vita, implicando una verifica dell’ambiente di vita e dei fattori stressogeni in esso presenti.
Detto questo, ogni muscolo in squilibrio, contratto, dolorante esprime in tempo reale le condizioni psico-fisiche di una persona, non si tratta il solo sintomo, è molto di più.
Trattare un muscolo solo dal punto di vista fisico-anatomico, diventa sempre più anacronistico perché i muscoli sono rivelatori di quello che sta accadendo alla persona qui ed ora e sono un libro aperto della storia pressente e passata della persona (traumi fisici, psichici, emozionali, memorie e programmi inconsci, stress ripetuti e prolungati nel tempo come posture scorrette, stress ambientali, lavorativi, familiari, personali ecc.).
Pensieri ripetuti, emozioni profonde alimentate nel tempo, fattori stressogeni mantenuti e non risolti determinano un cambiamento psico-fisico evidente sia a livello somatico, fisiognomico dovuto alla variazione muscolare. Certe posture, certi tratti somatici del volto (vedi i muscoli mimici) sono espressione vivente e manifesta a tutti di quello che stiamo passando dentro di noi, di quello che siamo nel profondo, spesso anche a livello incoscente.
Il corpo è sincero e non ci inganna. Tutti i sintomi e le espressioni somatiche, date dai muscoli, sono un grido di aiuto, ascoltiamole, osserviamole e prendiamone consapevolezza. Lo stesso dolore non è semplicemente una sensazione, ma una “emozione” che ci porta disagio, sofferenza e si legge sul volto, ci impedisce di compiere certe azioni.
Perché i muscoli si contraggono, perché ci bloccano nel movimento, perché ci provocano dolore? Per educarci alla consapevolezza. Spesso gli antidolorifici zittiscono la consapevolezza e l’evoluzione a migliorare noi stessi, il nostro stile e condizioni di vita.
Agire su un muscolo non è solo agire sulla struttura fisico-anatomica di quel muscolo, perché il muscolo stesso rappresenta una “via di accesso”, un “portale”, per dialogare con il sistema complesso di informazioni del bio-computer umano.
Trattare un muscolo, una fascia significa immettere nuove informazioni che vengono percepite ed elaborate dalle cellule del corpo umano. Questa azione mette in moto tutta una serie di nuovi dialoghi neurali interni, ulteriori checks, scambi di informazioni, verifiche di programmi attivi, reset, riprogrammazioni energetiche che spesso vanno “oltre” la stessa capacità di comprensione del cervello logico razionale, ma non per le capacità della mente inconscia e della sua Intelligenza Innata.
L’approccio alla persona che chiede aiuto per risolvere un problema fisico mira a mettere in grado la persona stessa di passare dal sintomo stesso alla “consapevolezza” dei fattori stressanti del suo sistema corporeo e dovrebbe offrire un sostegno nel compiere quel percorso evolutivo personale che va dal sintomo alle cause.
In presenza di segnali di malessere è importante educare le persone ad una nuova visione del sintomo e portare la loro attenzione su uno stile di vita sano e de-stressato, educarle alla “consapevolezza”, all’ascolto del proprio corpo, alla capacità di gestione delle proprie emozioni-pensieri, alla vigilanza sui propri comportamenti difensivi automatici e inconsci, al proprio linguaggio (uso delle parole e loro significato) e abitudini di vita, insegnando loro azioni, cambiamenti capaci di riprogrammare il loro sistema verso il loro personale equilibrio naturale e dinamico.
È fondamentale promuovere una educazione alla consapevolezza: restituire alla persona la capacità di gestire il proprio cammino evolutivo di benessere e emancipandole dalla totale dipendenza di sentenze e ricette medicali, per quanto possibile. Con questo voglio valorizzare l’essenziale importanza dell’intervento dei medici, loro stessi per primi coinvolti nell’educazione alla consapevolezza delle persone all’ascolto del proprio corpo e da questo alle proprie emozioni, agli stili di vita e agli stress ambientali. Il loro successo non è la cura della malattie, ma la prevenzione e il mantenimento in benessere delle persone.
La cura di prevenzione dovrebbe fornire alle persone abilità e competenze per la conoscenza personale di Sé, la gestione di se stessi e il miglioramento dell’ambiente di vita (lavoro, relazioni, ecologia…).
Pertanto la strada verso l’equilibrio non sarà solo esguire un trattamento esclusivamente fisico, finalizzato sul sintomo ma un trattamento frutto di una visione più allargata che conivolga più livelli della persona in trattamento.
Discipline e trattamenti che si muovono con questa sensibilità ne esistono fortunatamente già, basti pensare allo “yoga” che abbina lo stretching muscolare (trattamento fisico) alla respirazione, all’ascolto corporeo e delle emozioni e sensazioni, alla meditazione (trattamento psico-spirituale). Allo stesso modo anche la Kinesiologia non si ferma ad analizzare solo gli aspetti fisici strutturali e meccanici, ma li mette a confronto e li sfida con aspetti emozionali, neurali, energetici, associandoli a tutti gli apparati del corpo umano ecc.
Pertanto invito anche te, ad ascoltare il tuo corpo, a prendere consapevolezza di come funzioniamo biologicamente ed energeticamente. Tutti i trattamenti e massaggi offerti da Synergy hanno questa visione avanzata con un approccio al cliente a 360 gradi.
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