Il massaggio raccontato dalle mani

Che cosa hanno di speciale le mani?

Le mani possono eseguire alla perfezione una tecnica imparata, per esempio premere un pulsante, girare una manovella, indicare un punto, scrivere una frase con una penna, ma quando hanno a che fare con un corpo, tutto cambia.

Quando massaggio, se usassi le mie mani solo per eseguire alla perfezione una tecnica imparata, l’azione delle mie mani non si differenzierebbe di molto da un braccio meccanico di un robot comandato da una intelligenza artificiale, né da molti altri massaggiatori che eseguono lo stesso massaggio ogni giorno meccanicamente. Un massaggiatore professionista, che conosce una grande varietà di tecniche e stili di massaggio,  ripetere massaggi senza adeguarli alla persona che li riceve diventa pressoché impossibile. Le mani non possono più rimanere ancorate, con fredda e lucida determinazione, all’esecuzione di un protocollo di massaggio pre-redatto. Perché? Le mani sanno fare molto di più: permettono il “con-tatto”, instaurano immediatamente un dialogo con chi riceve il massaggio e dalla interazione tra massaggiatore e massaggiato sono in grado di suscitare vibrazioni emotive, trasmettere sensibilità, rispetto profondo, cuore, sanno muoversi con originalità, creatività, sapienza, intuizione e donare benessere ed equilibrio non solo al corpo fisico e alla mente, ma raggiungere anche l’anima. 

Quando le mani sanno muoversi con personalità, saggezza e tatto in perfetta simbiosi con quello che sentono sotto la pelle, ogni massaggio diventa immediatamente unico, speciale, irripetibile perché le mani possono interagire con le reali esigenze di benessere di chi riceve il massaggio e possono comunicare realmente il tutto della persona stesa sul lettino.

Ecco che un massaggio si “personalizza”, si “umanizza” e il massaggiatore si distingue dalla massa perché è in grado di raggiungere efficaci livelli di comunicazione corporea, conscia ed insconcia, non solo, trasforma ogni movimento in un gesto di arte, che nulla ha a che vedere con shows mediatici per incantare la gente, perché l’arte di un movimento è intrisa di umiltà, vuoto di sé, essenzialità, armonia, perfezione ed efficienza nel risultato.

LA GRANDE DIFFERENZA che rende unico, originale il mio lavoro e quello di ogni massaggiatore che vuole distinguersi dalla massa, sono proprio loro, le mani, quando giungono a comunicare spontaneamente studi, esperienza, ricerca, evoluzione spirituale personale, ascolto rispettoso ed umiltà. Esse fanno la differenza anche se eseguono lo stesso identico fra molti e simili movimenti di una  qualsiasi specifica tecnica di massaggio.

Perché proprio le mani?

Le mani possiedono una capacità innata: sanno trasformarsi in un prolungamento della “essenza intelligente” che muove ogni azione del massaggiatore (per “essenza intelligente” intendo quello scrigno dinamico presente nella mente umana dove sono custodite e sempre pronte ad attivarsi con intuizione, creatività e sapienza tutte le conoscenze consce ed inconsce, le esperienze memorizzate e la maturità emozionale del massaggiatore). Le mani non si accontentano di possedere conoscenze, ogni giorno desiderano migliorare, allenarsi, arricchirsi di contenuti di qualità e nuove esperienze. Un vero massaggiatore non è mai “top”, e top significa avere l’umiltà di chi sa di non sapere.

Ogni singola mano attinge direttamente a questo scrigno di esperienza e formazione, frutto di impegno e costanza, e instaura un dialogo profondo con chi riceve il massaggio. Contemporaneamente, interagisce, in tempo attuale, con chi sta effettuando quel massaggio guidandolo in una esperienza sempre nuova. Non esiste un massaggio uguale ad un altro, semplicemente perché chi massaggio non è mai la stessa persona del precedente appuntamento, è un “universo dinamico” in continua trasformazione, non c’è mai ripetizione, abitudine, noia.

VI siete domandati perché abbiamo due mani e perché abbiamo due emisferi? Se le mani sono due ha un senso. Ogni singola mano può muoversi in modo unico e differente dall’altra mano, comunicando cose diverse, agendo per moti e tecniche differenti, perfino contrarie o sinergiche, le mani arrivano a comunicare simultaneamente ciascuna contenuti diversi. Qui arriviamo ai più alti livello di professionalità del massaggiatore.

Alle volte non ci si pensa, ma le mani mentre operano imparano, specializzano la loro esperienza. Come? Attraverso l’ “ascolto”.

Le mani, non eseguono solo degli ordini del nostro cervello come meri esecutori, al contrario sono loro a suggerire al cervello come muoversi perché percepiscono, mentre si muovono con dolcezza e giusto peso, ogni più sottile segnale attraverso il tatto dei polpastrelli delle dita, intuiscono e raffigurano nella mente ogni più piccola modulazione, cambiamento, problematicità che sta non solo in superficie, ma sotto la pelle, nel tessuto connettivale e muscolare, rendono consci di ogni secchezza o umidità, liscezza o spugnosità o gonfiore o vacuità, percepiscono ogni variazione di energia sottile sotto il palmo, svelano e velano con rispetto ogni emozione sia manifesta che celata.

LA MANO ASCOLTA come l’orecchio allenato e sopraffino di un musicista, ascolta la musicalità di un corpo, le sue assonanze e le sue dissonanze e tende ad accordarlo per ristabilire armonia ed equilibrio.

LA MANO VEDE attraverso degli occhi interiori. Spesso, mentre massaggio, chiudo per un attimo gli occhi per vedere con più precisione con gli occhi interiori quello che gli occhi naturali non vedono. Tutto di colpo diventa più amplificato, evidente, colorato, percettivo, e mi lascio condurre… Le mani riescono a vedere quello che ho studiato sui libri nel corpo di una persona e lo descrivono con dovizia di particolari, mostrano ciò che sta sotto la pelle e non è visibile alla vista degli occhi naturali, mi rendono conscio di ciò di cui non posso essere conscio e donano al mio massaggio una precisione millimetrica e sensoriale, alle volte rendono consci quando la sensazione di dolore, che provava il massaggiato, progressivamente si spegne al loro passaggio.

LA MANO SI TRASFORMA IN UNA “GUIDA”, come quella che in montagna ti accompagna su un sentiero sconosciuto fino alla meta, mettendoti in sicurezza. Le mani mi parlano in continuazione, suggeriscono costantemente dove, come, quando, se e non lavorare e in ogni caso a lavorare col massaggio proprio “lì dove serve”. Sì, perché non è la forza, il contatto violento che risolve gli squilibri, ma l’approccio rispettoso, graduale, attento intriso di sensibilità e amore.

Le mani sono etiche, non vanno oltre, non fanno finta di non aver sentito, ritornano sui loro passi, riascoltano se hanno dubbi. Le mani creano feeling, entrano in assonanza e vibrazione, gioiscono insieme al corpo di chi riceve il massaggio condividendo la sensazione di equilibrio e benessere ritrovato e quel fantastico graduale sparire di ogni tensione fisica ed emotiva. Le  mani educate dall’esperienza sono proprio una guida esperta per il massaggiatore professionista.

Cosa accade? Il tocco cambia di intensità, di pressione, di peso, di energia, modulando la propria dolcezza, pressione, peso e la raffinatezza del proprio movimento non solo in base al comando mentale di protocollo tecnico inerente ad un specifico massaggio, ma primariamente in base a quello che la persona vivente che riceve il massaggio comunica e dall’ascolto di tutto quello che esattamente il corpo di chi riceve il massaggio chiede.

Possiamo dire che IL TOCCO SI FA “UMANO”,  in altre parole usa quel linguaggio universale ed ecumenico che tutti gli uomini e le donne di ogni tempo luogo, razza, lingua ed età comprendono ed esprimono. Questo linguaggio universale attinge alla storia della evoluzione dell’essere umano, nel corso della quale il massaggio da sempre è stato presente e praticato. Le mani conoscono questo linguaggio e sanno subito farsi comprendere da chiunque, per questo il massaggio sa parlare a tutte le persone senza distinzione.

LA MANO TRASFORMA LA TECNICA IN ARTE, sì perché riesce a raccontare mentre agisce la sensibilità umana che rende artistico il movimento. Come? Il movimento tende sempre di più a diventare armonico, pulito, essenziale, va direttamente all’essenza e tale essenza lo rende fluido e leggero anche quando il tocco richiede maggiore pressione. Chi guarda un filmato di un massaggio può notare solo l’armonia di un movimento, tutt’altra cosa è percepire l’arte di un massaggio mentre lo si riceve. Ecco perché chi fa un massaggio ha bisogno di farsi massaggiare per primo, e in modo particolare dai maestri di talento. Chi impara la tecnica di un massaggio da un filmato, non sa cosa le mani del maestro massaggiatore comunicano.

All’inizio la tecnica di un massaggio è importante, ma poi la tecnica lascia il posto al  al cuore, all’ascolto profondo sia conscio che inconscio e a tutto il bagaglio di  studio, lavoro ed esperienza che ogni tocco sa esprimere.

Come le mani si approcciano alla persona? Si avvicinano in punta di piedi, facendo sentire una presenza rassicurante. Tranquillizzano, pacificano, si fanno rispettose e accoglienti, prive di giudizio. Solo una cosa desiderano:  il benessere della persona e lo comunicano con la dolcezza e la fermezza di quell’esserci totalmente ma non coinvolto emozionalmente. Si tratta di un esserci professionale che mira solo ad una cosa: donare vero benessere ed equilibrio fisico e interiore per poi sparire felice di aver fatto il suo dovere.

2 risposte a “Il massaggio raccontato dalle mani”

  1. Complimenti ho letto con piacere e mi rivedo in molte frasi ,diciamo che l’ obbiettivo da raggiungere l’intenzione è in questa direzione. Grazie perché nella lettura si apre la mente sull’ obbiettivo da seguire. Siamo sempre in cammino.

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