Educhiamoci all’ascolto consapevole del nostro corpo.

Molte delle persone quando soffrono di dolori muscolari alla schiena si rivolgono allo Studio di Synergy Massaggi e Kinesiologia, ma lo fanno spesso proprio quando proprio non ce la fanno più a sopportare quel dolore. La loro schiena al tatto delle mie mani assomiglia ad una tavola di legno a causa di tensioni e contratture muscolari accumulate nel tempo.

È un compito irrinunciabile educare le persone all’ASCOLTO CONSAPEVOLE DEL PROPRIO CORPO. Questa educazione all’ascolto consapevole dovrebbe iniziare da bambini perché ci permette di imparare dal nostro corpo a vivere una vita migliore, più dignitosa e rispettosa non solo del nostro corpo, ma anche delle reali esigenze naturali del nostro Sé interiore.

IL CORPO PARLA, non è muto e lo fa utilizzando diversi linguaggi: sensazioni, intuizioni, sintomi dolorosi, posture, espressioni del volto e degli occhi, temperatura, sudore, battito cardiaco etc.

Quando il corpo parla va ascoltato, non ci sono scuse, non possiamo far finta di nulla o dire: “Adesso non ho tempo, ti ascolterò più avanti perché adesso urgono cose più importanti da fare!”

Educarci a percepire e dare un significato ai segnali del corpo, soprattutto quelli più sottili di pericolo, di stress, di difficoltà, di reazione prima che diventino conclamati è un dovere verso noi stessi perché il corpo ci parla per metterci in grado di apportare il più velocemente possibile quelle azioni di prevenzione prima che si producano danni più gravi e cronici.

Il corpo si auto-monitora in continuazione alla ricerca di segnali di squilibrio, di stress, di pericolo per operare istantaneamente tutte quelle azioni necessarie e sagge per compensare e riportare nuovi equilibri e armonia, Tutto questo viene fedelmente compiuto da una miriade di propriocettori, i quali danno vita ad un incessante dialogo di messaggi neurali in entrata e uscita al nostro interno per mantenere ogni singola parte del corpo in armonia con il tutto.

Quali segnali di avvertimento in corpo in squilibrio?

Per educarci all’ascolto è fondamentale porci delle domande:

Com’è il tuo livello di energia? Sei cronicamente stanco?

Soffri di insonnia o ansia?

La tua mente corre frenetica?

Il tuo respiro è veloce e superficiale?

I tuoi muscoli sono tesi?

Tendi a mantenere la mascella serrata, il tuo dentista ha notato un consumo anomalo dei denti?

Ti senti fuori centro, insensibile, indifeso, irritabile?

Hai sintomi inspiegabili?

Senti un dolorino dove, a che ora del giorno?

Se hai risposto “sì” a una di queste domande, vale la pena prestare più accurata attenzione al tuo stile di vita, alle cause di stress eccessivo e a quando stai prendendoti cura di te stesso. 

Il corpo vive di movimento, fai ogni giorno sufficiente e mirato movimento come esercizi di stretching, yoga…? Dormi a sufficienza? Stai dedicando del tempo per te, per ascoltarti, per centrarti, per respirare un relax profondo? Le tue abitudini alimentari sono sane? Le persone che frequenti e le situazioni in cui ti trovi sono energizzanti, arricchenti? Cosa stai facendo per ricaricarti? Quanto tempo trascorri nella natura? Come stai gestendo le tue emozioni difficili in modo sano? Stai ricevendo abbastanza amore, comprensione, attenzioni?

Metti al primo posto la qualità della tua vita o accetti compromessi a tuo sfavore? Pratichi un sano egoismo? Coltivi un corretta autostima? Oppure ti illudi che basta un po’ di caffeina, assecondare il desiderio di cibi spazzatura, di alcol o di droghe per illudere il feedback dei propriocettori del tuo corpo?

Volersi bene significa riqualificare la tua vita e donarti dignità, ascoltando ed esaudendo le tue necessità vitali profonde. Le sensazioni di disagio, tristezza, insoddisfazione, dolore non si superano negandole, ignorandole, né credendoti forte come un supereroe dei fumetti che non teme nulla e sembra insensibile ai colpi ricevuti.

Prendi la distanza dalla tua testa e dai suoi ragionamenti di efficienza, dovere, responsabilità, prima entra in contatto con la tua consapevolezza sensuale, fisica ed interiore. Ascolta ogni più piccola percezione, osserva cosa sta succedendo nel tuo corpo, guardati allo specchio, osserva il tuo volto. Apriti alla intelligenza intuitiva, ai suoi suggerimenti, ai sintomi che ti rivelano cosa non funziona nella tua vita, opera scelte e azioni concrete per ridonare supporto, dignità e benessere alla tua vita.

Il massaggio è una scuola di contatto e di ascolto del proprio corpo

Ricevere un massaggio è una scelta consigliata per imparare ad ascoltare il proprio corpo, prendere consapevolezza della sua esistenza. Un massaggio è sempre terapeutico e ti aiuta a lasciar andare stress, tensioni, a sciogliere contratture, a lenire dolori muscolari, ad apportare un energetico flusso di sangue, ad eliminare tossine e scarti del metabolismo rafforzando il sistema immunitario, a spegnere la tua mente per metterti a contatto con le tue sensazioni e sensibilità.

Da Synergy Massaggi e Kinesiologia puoi trovare anche un aiuto per educarti all’ascolto della consapevolezza del tuo corpo.

Quando dentro di me tutto tace

Ascoltare il proprio corpo è fare prevenzione, ma se ad un certo punto il mio corpo tace?

Leggo molti articoli dove si afferma a carattere cubitali: “il corpo parla”, e di conseguenza invitano il lettore ad ascoltare il proprio corpo. È veramente fondamentale mantenere, costante nel tempo, una attiva percezione di ascolto dei sottili messaggi del corpo.

Questo richiede una costante educazione alla percezione, al silenzio, a trovare tempo per sé, alla meditazione, a donarsi spazi privilegiati dedicati all’ascolto, al lasciar emergere con amore ogni cosa senza paura per poi lasciar andare e lasciar andare…

Perché ascoltare il proprio corpo?

Ascoltare il nostro corpo ci aiuta a cogliere squilibri, problematiche, sintomi, incongruenze, fattori stressogeni, energie negative e compresse, magari prima che si trasformino in malattia o patologie. Semplicemente perché il corpo ha bisogno di far risalire in superficie ciò che preme in profondità, ha bisogno di liberare la pressione che si accumula nei suoi organi, nelle sue viscere, nei suoi muscoli, nella sua mente (pensieri fissi…), nei suo cuore (emozioni e stati d’animo)

Può accadere che il corpo inizi a tacere qualcosa di grave? Purtroppo sì.

Se si verificano certe circostanze il corpo inizia a stare zitto e a non dire più ciò che prima gridava a pieni polmoni.

Ci sono individui che costantemente o su particolari settori della propria vita non vogliono più ascoltarsi, e di conseguenza hanno accettato come naturale o abitudine una situazione stressante e invalidante per il corpo la mente e lo spirito. Lo fanno perché così pensano di stare meglio, come una strategia di sopravvivenza.

Cosa è accaduto? Per giorni, mesi, anni hanno accettato un dolore, un fastidio, uno stress. una situazione invalidante o limitante. Per un tempo ripetuto e lungo hanno nascosto in uno spazio ormai sordo del proprio Sé quelle emozioni, pensieri, sensazioni che non potevano accettare, assieme a tutte quelle che il corpo stesso naturalmente ha messo a tacere per non destabilizzarsi nei cassetti del proprio inconscio.

Ed oggi? Oggi non provano più nulla, non stanno né bene né male, si sono come immunizzati dal dolore, dalla vergogna, dalla paura, dal vuoto e dall’abbandono, dal sentire ciò che tanto ha fatto loro male. Come se una ferita avesse fatto una robusta cicatrice superficiale , ma sotto non è mai guarita.

Sono diventati insensibili, intoccabili, hanno messo su una corazza robusta e non provano nulla, nemmeno si pongono più domande, vivono alla giornata, continuano a far del male al proprio corpo, alla propria mente e al proprio spirito, alle volta continuano a fare del male agli altri senza accorgersene, perché non sono più in grado di sentire, di cogliere il  male che stanno facendo a sé stessi e anche agli altri.

Ho incontrato una persona che soffriva di fame nervosa, ma alla domanda: “quando apri il frigorifero di notte, di che cosa hai veramente fame, che cosa il tuo corpo, la tua mente, il tuo spirito sta cercando, che cosa gli stai negando? Si tratta di cibo o di qualcosa altro?

Guardandosi dentro questa persona sentiva il nulla, il suo desiderio di cibo era diventata una abitudine, un comportamento normale, quotidiano, non si stava nemmeno accorgendo che stava mettendo la rischio la sua salute e accorciando il tempo della sua vita.

A questa domanda rimase stupito e son riusciva a trovare dentro di sé una risposta, non sentiva nulla. Non era in grado di porsi una domanda così semplice perché sordo dentro di sé.

Lo si nota anche nella Riflessologia plantare: quando un sintomo si trasforma in patologia l’evidenza dello squilibrio energetico che appare sul piede tende a sparire, a divenire velata perché per il sistema corpo quello che prima era uno squilibrio da correggere si è trasformato progressivamente in una normalità accettata.

Ecco perché anch’io continuo a invitarvi ad ascoltare il corpo, le sensazioni che ci invia, i malesseri e i sintomi che suscita, le intuizioni che sussurra, le emozioni e gli stati d’animo che condizionano i nostri comportamenti perché proprio su di essi si giocano le più grandi battaglie della nostra esistenza.

In gioco non sono soldi, prestigio, cose materiali, ma la nostra stessa vita.

Ringraziamo con riconoscenza il nostro corpo per ogni messaggio, impariamo il suo linguaggio, cerchiamo di non essere sempre troppo presi dagli impegni della nostra vita per dedicargli il tempo di dargli semplicemente attenzione, cuore, ascolto e dirgli che gli vogliamo bene.

L’ascolto ci può salvare la vita!

Tu che ne pensi?

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